Rosetta chiude il dibattito sul ghiaccio delle comete
Da decenni si perpetuava il dibattito sulla struttura del ghiaccio che compone il nucleo delle comete: ora l’analisi dei dati provenienti dalla sonda Rosetta ha risolto l’enigma, portando a nuove prospettive per i modelli di formazione del Sistema Solare.
La sonda rosetta, lanciata nel 2004, ci invia regolarmente dati sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Questa volta i dati sono stati determinanti nel chiudere un dibattito che andava avanti da decenni: il ghiaccio che compone i nuclei delle comete ha una struttura regolare (cristallina) o disordinata (amorfa)?
La risposta corretta sembra sia la prima: la cometa 67P ha un nucleo cristallino.
La sonda ha infatti raccolto dati sulle abbondanze degli elementi che compongono il ghiaccio di cui è costituito il nucelo della cometa ed ha rilevato che concordano con quelli previsti dai modelli di ghiaccio cristallino costituito da sostanze dette idrati gassosi.
Può apparentemente sembrare una notizia di scarsa importanza, ma ci fornisce molte informazioni sull’origine delle comete nel Sistema Solare. Gli idrati gassosi si sono formati durante il raffreddamento della nube protosolare e da ciò segue che le comete non possono essersi formate prima del Sistema Solare. Inoltre le abbondanze osservate per gli elementi che compongono il nucleo danno anche informazioni sulle temperature in cui la cometa si deve essere formata: tra -228° C e -223° C.
Infine, la presenza di questi idrati gassosi durante la formazione del Sistema Solare, può portare ad interessanti risvolti anche per quanto riguarda la formazione dei pianeti, ed in particolare dei giganti gassosi, che costituiscono gran parte della massa del nostro sistema planetario.
[1] Media INAF, Cristalli di ghiaccio per la cometa 67P
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