L’Angolo dei Paradossi: Il dilemma del coccodrillo
Un coccodrillo aveva afferrato un bambino che stava giocando sulle rive del Nilo. La madre implorò il coccodrillo di restituirglielo. “Certo” disse il coccodrillo. “Se sai dirmi in anticipo ciò che farò, ti restituirò il piccolo; però, se non indovinerai, lo mangerò per pranzo.”
“Oh”, disse la madre piangendo disperata, “tu divorerai il mio bambino.”
L’astuto coccodrillo ribatté: “Non posso ridarti il bambino, perché, se te lo rendo, farò sì che tu abbia detto il falso, e ti avevo garantito che se tu avessi detto il falso, lo avrei divorato.”
“Le cose stanno esattamente al contrario”, rispose astuta la madre. “Non puoi mangiare il mio bambino perché, se lo divori, farai sì che io abbia detto la verità e tu avevi promesso che, se io avessi detto la verità, avresti restituito il bambino. So che sei un coccodrillo d’onore e che mantieni la parola data.”
Un’analisi molto antica di questo problema può essere fatta risalire al filosofo e biografo greco Diogene Laerzio, vissuto nel III secolo d.C.
Dove sta il punto del problema? Questo paradosso e la sua soluzione non girano intorno a chi sia il vincitore ma piuttosto se può esserci un vincitore. Ma analizziamo i punti di vista di entrambe le parti:
COCCODRILLO: Se la madre dice il vero, il bambino non può essere restituito perché altrimenti renderebbe falsa l’affermazione della madre. Allo stesso modo, se la madre dice il falso, il coccodrillo non può comunque restituire il bambino perché la madre non ha realizzato i termini dell’accordo.
MADRE: Qui non sembra avere importanza l’aver detto il vero o il falso. Se dice il vero, il coccodrillo dovrà restituirle il bambino. Ma per affermare che la madre abbia detto il vero o il falso il coccodrillo dovrà comunque restituirle il bambino.
Per comprendere meglio le incoerenze logiche da entrambi le parti dobbiamo schematizzare le rispettive opinioni, e quindi:
COCCODRILLO:
-se la madre predice con esattezza ciò che farò, allora le restituirò il bambino;
-se restituisco il bambino, allora la madre non ha detto con esattezza ciò che farò;
-quindi non le ridarò il bambino.
MADRE:
-se ho detto esattamente ciò che farà il coccodrillo, allora il bambino mi sarà ridato;
-se il bambino sarà divorato allora ho detto con esattezza ciò che farà il coccodrillo;
-quindi il bambino deve essermi restituito.
Quale è la verità di questo paradosso quindi? Semplice, non può realizzarsi nessuna delle alternative.
Nella II parte della sua Symbolic Logic, Lewis Carrol propone la seguente soluzione pragmatica:
“Qualunque cosa faccia il coccodrillo non mantiene la parola data. Se divora il bambino, fa sì che la madre dica la verità, e quindi non mantiene la parola; se lo restituisce, fa sì che la madre dica il falso, e anche in questo caso non mantiene la promessa. Non avendo speranza di salvare il suo onore, non si può dubitare che si comporterà seguendo la sua seconda passione predominante: l’amore per i bambini!”
Un momento: ma se la madre non indovina e dice che il coccodrillo non mangerà il bambino, il coccodrillo può mangiare il bambino senza cadere in contraddizione. Quindi non è vero che:”Qualunque cosa faccia il coccodrillo non mantiene la parola data.”
Il coccodrillo infatti aveva detto: “se la madre predice con esattezza ciò che farò, allora le restituirò il bambino”.
Questo vale anche se dice che lo restituirà e il coccodrillo effettivamente lo restituisce
I tre , coccodrillo, madre e bambino dovrebbero stare in stallo fino all’arrivo di un’altro coccodrillo o di un cacciatore.
Chiaramente si suppone che la madre risponda “lo divorerai.”
Se cominciamo ad ipotizzare cose che esulano dalla logica della storia come: “il coccodrillo restituisce il bambino”, allora possiamo Ipotizzare anche cose più fantasiose…
Tipo:
Se la madre del bambino fosse un fantasma il coccodrillo lo restituirebbe anche divorandolo.
Chiaro che la questione va seguita entro i suoi confini.