Konstantin Ė. Tsiolkovsky: 161 anni dalla nascita
Oggi, il 17 Settembre 1857 nasceva Konstantin Ėduardovič Ciolkovskij (Tsiolkovsky nella translitterazione anglosassone), il padre teorico della cosmonautica!
A causa di una malattia che da piccolo gli fece perdere quasi completamente l’udito, dovette continuare i suoi studi da autodidatta. Quando nell’età adolescenziale nacque in lui l’interesse per le invenzioni cominciò ad approfondire anche matematica e fisica, sempre da autodidatta, presso la biblioteca del padre. Ricorda infatti le difficoltà di quegli studi:
C’erano pochissimi libri, e non ho avuto nessun insegnante, quindi ho dovuto creare e ideare piuttosto che assorbire e assimilare da altri. Non ci sono stati suggerimenti, nessun aiuto da qualunque parte; c’erano tantissime cose che non riuscivo a capire in quei libri, e ho dovuto comprenderle tutte da solo. In poche parole, l’elemento creativo, l’elemento di auto-sviluppo e di originalità, erano predominanti.
Il padre lo invitò ad approfondire le sue conoscenze a Mosca dove quasi in totale povertà cominciò a frequentare la biblioteca cittadina presso il Museo di Rumjancev dove conobbe l’allora bibliotecario Nikolaj F. Fëdorov, conosciuto come il “Socrate di Mosca”, che è stato il fondatore della corrente filosofica del Cosmismo Russo. Secondo il critico letterario e memorialista Viktor Sklovskij fu Fëdorov a incoraggiare il giovane Tsiolkovsky a sviluppare un serio interesse nei viaggi spaziali. In quei 3 anni di frequentazione della biblioteca Tsiolkovksy già aveva pensato di poter usare la forza centrifuga per riuscire a portare un oggetto nello spazio, facendogli superare la velocità di fuga. Da anziano ricorda quei momenti: “Ero emozionato e sbalordito a tal punto che non riuscii a dormire per tutta la notte; vagai per Mosca e continuai a pensare alle grandi conseguenze della mia scoperta. Ma già dalla mattina mi convinsi che la mia invenzione non era sostenibile. La delusione fu intensa tanto quanto era stato l’incanto precedente. Quella notte lasciò un’impronta che è durata per tutta la vita; trent’anni dopo mi capita ancora di sognare che mi sto sollevando verso le stelle nella mia macchina e provo la stessa gioia, come ho fatto quella notte indimenticabile”.
Fino all’avvento del comunismo, Tsiolkovsky rimase quasi totalmente nell’ombra. Lavorava come insegnante e nel tempo libero costruiva modelli, conduceva esperimenti e cominciò a scrivere vari manoscritti, analizzando la possibilità dell’uso dei propulsori a razzo per l’impiego spaziale.
Fu proprio a Kaluga (a 170 km a sud ovest di Mosca) dove si trasferì con la famiglia nel 1892 che scrisse la sua famosa equazione (di cui abbiamo parlato nella seconda parte del nostro approfondimento sulla propulsione elettrica e di cui potete trovare una dimostrazione) alla base della propulsione spaziale:
in cui la variazione di velocità (ΔV) che è in grado di raggiungere un razzo dipende sia dal logaritmo del rapporto fra la massa a pieno e la massa a vuoto che dall’impulso specifico ponderale (Isp) del propulsore. Ovviamente questa equazione vale nell’ipotesi di trovarsi già nel vuoto, esistono però altre versioni più approfondite in cui Tsiolkovsky ha previsto anche l’attrito con l’aria.
Infatti costruì la prima galleria del vento (1890) in Russia dove poter studiare la resistenza dell’aria, l’aerodinamica, ed è riconosciuto che parallelamente ai fratelli Wright stava lavorando alle equazioni necessarie per il volo di un oggetto più pesante dell’aria. Si interessò anche di aerostati, e progettò un suo dirigibile metallico.
Nel 1903 pubblicò il suo manoscritto più importante e conosciuto: “L’esplorazione dello spazio cosmico per mezzo di motori a reazione” dove per la prima volta viene sostenuta scientificamente la possibilità di un volo spaziale e fornisce le equazioni necessarie a calcolarne la traiettoria.
Fu solo dopo la rivoluzione d’Ottobre che venne riconosciuta l’importanza dei suoi lavori, da cui seguì un intensa ondata creativa.
Dei suoi 500 lavori, solo 150 furono scritti nei 60 anni precedenti al 1918 e solo 50 furono pubblicati.
Dal 1924 viene posto a capo del Dipartimento sulla propulsione a getto presso l’Accademia Militare dell’Aria Žukovskij, nel 1927 fonda un’associazione per lo studio dei viaggi planetari e sempre nello stesso anno fu esposta a Mosca una mostra sui modelli dei progetti di veicoli spaziali, in cui Tsiolkovsky ottenne un posto di riguardo. Vi furono numerose corrispondenze con i tecnici attivi nello sviluppo dei razzi come il sovietico Friedrich Zander che era un grande sostenitore dei suoi lavori ma anche corrispondenze con l’estero come con Hermann Oberth che nel 1929 gli scrisse: “Voi avete acceso un fuoco, e noi non lo lasceremo morire, ma compiremo ogni sforzo per far sì che il più grande sogno dell’umanità si avveri”.
Fino alla fine Tsiolkovsky rimase un ricercatore instancabile e un appassionato combattente per il progresso scientifico e tecnico non risparmiando le sue ultime energie per tale scopo non proferendo mai una sola parola sulla possibilità di utilizzare i razzi come mezzi di attacco per scopi bellici, per lui tutto era per il bene dell’umanità, per l’ulteriore progresso della scienza, per padroneggiare le leggi della natura: “È necessario lottare contro la pressione dei gas, i raggi assassini del sole, l’imperfezione della natura dell’uomo e delle piante. È inevitabile che l’umanità debba lottare per il benessere, per la conoscenza e la perfezione degli esseri umani, e così via”.
Tra i suoi lavori più importanti ricordiamo:
“Spazio Libero” (1883), “L’esplorazione dello spazio cosmico per mezzo di motori a reazione” (1903), “L’astronave” (1924), “Treni ad alta velocità” (1927), “Treni cosmici” (1929), “Un nuovo aeroplano” (1929), “L’aeroplano a reazione” (1930), “lo strato-aereo semi reattivo” (1932), “il raggiungimento della stratosfera” (1932), “L’astroplano” (1932).
Morì a Kaluga il 19 Settembre del 1935 a 78 anni.
Fonte: Wikipedia, “Selected works of kostantin E. Tsiolkovsky”.
Copertina tratta da quest‘immagine.