Un nuovo tassello della storia dei Campi Flegrei
Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Geology ha identificato nei Campi Flegrei la sorgente delle ceneri che 29mila anni fa hanno ricoperto l’area del Mediterraneo centrale.
29 000 anni fa il Mediterraneo centrale è stato ricoperto dalle ceneri la cui origine è rimasta per anni avvolta nel mistero. Oggi, grazie ad un team internazionale è stato possibile rintracciarne la sorgente nel complesso vulcanico campano.
Quando un vulcano erutta può lanciare le sue ceneri anche a grande distanza, andando a ricoprire il suolo. Fin dagli anni ’70 nei sedimenti dell’area del Mediterraneo centrale è stata osservata una sottile coltre di ceneri risalente a 29 000 anni fa. Per identificarne l’origine sono state effettuate indagini stratigrafiche e geochimiche sulle rocce dei Campi Flegrei e ricostruire un modello della dispersione delle ceneri, che si sono ritrovate su un’area di circa 150 000 chilometri quadrati. La massa totale del materiale depositato ammonta a circa 16 chilometri cubi di roccia equivalente.
Di magnitudo stimata 6.6 ed è nota come eruzione di Masseria del Monte, simile a quella del Tufo Giallo Napoletano di 14milla anni fa che con la sua magnitudo 6.8 è la seconda più grande eruzione nota dei Campi Flegrei. La prima risale a 40 000 anni fa, l’eruzione dell’Ignimbrite Campana in cui si è formata la caldera. Questi dati sono rilevanti anche perché dimezzano il tempo di ricorrenza delle grandi eruzioni di quest’area vulcanica.
Lo studio è stato condotto da CNR, INGV, CNRS francese, Università di Oxford, Durham, St. Andrews e della California e pubblicato il 25 aprile su Geology: P.G. Albert et al., Evidence for a large-magnitude eruption from Campi Flegrei caldera (Italy) at 29 ka.