San Marco 1: Il lancio dell’Italia nello spazio
Il 15 Dicembre 1964 alle 20:24 UTC, decollava dalla base di volo di Wallops il primo satellite italiano: Il San Marco 1.
Non è molto risaputo, ma ancor prima che nascesse l’ASI (Agenzia Spaziale Italiana), un manipolo di ingegneri, guidati dall’Ing. Luigi Broglio, riuscì nell’impresa di progettare, realizzare e spedire in orbita ben 5 satelliti. Ciò ha portato l’Italia ad essere il quinto paese ad inviare un proprio satellite nello spazio, dopo URSS (Sputnik 1), USA (Explorer 1), Canada (Alouette 1) e Regno Unito (Ariel 1), ma il terzo se si considera che la preparazione del lancio e lo stesso furono eseguiti dal team del progetto e non da terzi.
Il Satellite
L’obiettivo di questa piccola sfera di 66 cm di diametro per almeno 115 kg di massa era lo studio dell’alta atmosfera terrestre, misurandone la curva di densità fra i 180 e 350 km, la temperatura degli elettroni della ionosfera gli effetti di distorsione dovuti alla ionosfera su trasmissioni a lunga distanza.
Storia del Progetto
Nel 1961, Luigi Broglio fondatore e direttore della Scuola di Ingegneria Aerospaziale della Sapienza di Roma visti i primi successi dei sovietici con il lancio dello Sputnik 1 e degli statunitensi con l’Explorer 1 portò all’attenzione del governo italiano la reale possibilità, per l’Italia, di inviare in orbita un proprio satellite. Nacque così Progetto San Marco. Il team di ingegneri italiani del CRA (Centro di RIcerca Aerospaziale, oggi C.d. R. Progetto San Marco), fu inviato alla NASA dove impararono a prendere familiarità con i lanciatori Scout ed eseguire i primi test di prova con dei razzi Shutup messi a disposizione dalla agenzia spaziale americana, a cui seguì il lancio del San Marco 1 attraverso un vettore Scout X4. Questo progetto lancia l’astronautica italiana. Alla sua conclusione fu infatti fondata l’ASI (Agenzia Spaziale Italiana)
Il Centro Spaziale Luigi Broglio
I lanci successivi furono eseguiti in piena autonomia dalla piattaforma oceanica San Marco dislocata in acquee internazionali nell’Oceano Indiano, a 32 km a nord di Malindi nei pressi delle coste del Kenya. E’ presente anche un segmento di terra del Centro Spaziale. L’intero centro è stato dedicato a Luigi Broglio (Centro Spaziale Luigi Broglio) prendendone il nome alla sua morte avvenuta nel 2001.
La particolarità di questa piattaforma è di trovarsi quasi sull’equatore, permettendo ai lanciatori di risparmiare un po’ di propellente e rendendo i lanci più convenienti.
Oltre al lancio dei satelliti del Progetto San Marco, il centro spaziale ha ospitato i lanci di alcuni dei satelliti statunitensi Explorer 42, 45, 48 ed altri come l’Ariel 5, per un totale di 20 lanci. E’ anche la prima piattaforma oceanica ad ospitare un lancio orbitale di un satellite (San Marco 2).
Dalla conclusione del Progetto, il centro spaziale viene per lo più usato con lo scopo di fornire supporto per il controllo in orbita e la ricezione di telemetria di satelliti e vettori.