Atterraggio Nominale per Starship SN15
Starship SN15 effettua il primo atterraggio nominale per una Starship.
SN15 è la prima starship ad aver concluso il test di volo a 10 km senza esplodere all’atterraggio o poco dopo. Rivediamo insieme la storia di questo prototipo.
Da 11 a 15
Dopo la tragica fine in volo di SN11, SpaceX ci riprova con il prototipo numero 15.
Come abbiamo visto nei precedenti articoli, SpaceX sta realizzando a Boca Chica una vera e propria fabbrica di astronavi, con l’intento di produrre Starship e SuperHeavy in serie. Generalmente mentre un prototipo è nelle fasi ultimali di costruzione, girano per la fabbrica già i primi anelli, le prime strutture dei serbatoi, parte dell’ogiva dei prototipi successivi. Dopo il test in volo di SN10, SpaceX decise di decommissionare i prototipi 12,13,14, anche se il 12 era quasi completato, come possiamo vedere nell’immagine.
Fino ad SN14 sono state usate delle tecniche di costruzione e lo stesso progetto iniziale attraverso cui sono state realizzate le prime Starship.
Mentre da SN15, sono state introdotti degli aggiornamenti provenienti dai test delle Starship precedenti. Quelli che generalmente sono stati definiti dai molti dei fallimenti. Il successo di oggi si fonda proprio sul test dei prototipi precedenti.
Da 15 a fino a nuova versione da definirsi.
Da SN15 Starship presenta centinaia di aggiornamenti nel progetto a partire dalle strutture all’avionica/software di volo ed i propulsori. Fra le strutture migliorate sappiamo esserci la gonna (la sezione cilindrica che circonda i 3 Raptor e che fa da supporto alle 6 zampe su cui poggia l’intera astronave quando atterra), la paratia su cui sono montati i propulsori, ed una vistosa sezione con centinaia di piastrelle dello scudo termico (per testarne la resistenza strutturale in volo). Dal punto di vista dell’avionica, SN15 monta una antenna Starlink per le trasmissioni radio che non era presente nei prototipi precedenti.
In generale, gli aggiornamenti sembrano aver risolto tutti i problemi che si sono presentati nei precedenti prototipi. Da cali di pressione nei serbatoi, all’apporto di propellente ai Raptor durante la manovra di flip, alle zampe d’atterraggio che non si dispiegavano correttamente.
Sicuramente Starship sarà soggetta a nuovi aggiornamenti prima di poter essere operativa. Quando ci sarà il prossimo grande miglioramento del design? Sicuramente a partire da SN20, quella che Musk definì la Starship per il primo volo orbitale. Come la navicella si comporterà nelle fasi di ascesa e rientro atmosferico determinerà i prossimi maggiori aggiornamenti.
Già intorno ad un ogiva sono state realizzate delle strutture (test rig) che simuleranno le condizioni di compressione provocate dall’attrito aerodinamico durante un’ascesa orbitale. Un altro grande obiettivo raggiunto che rende evidente come la SpaceX si stia concentrando a portare Starship in orbita è stato nell’assemblaggio del primo lanciatore BN1, che è stato decommissionato pochi giorni dopo. Infatti è servito come pathfinder nella realizzazione dei futuri lanciatori.
Il Lancio
Ascesa e Discesa
Il test è avvenuto questa notte, ancora 5 Maggio 2021 negli USA, sempre a Boca Chica. Il profilo della missione è del tutto analogo a quello di SN8, 9, 10, 11. Pertanto vi invito a rileggere l’articolo scritto per SN8 per ulteriori delucidazioni: Analisi del primo volo di Starship in alta quota e quanto avvenuto per SN10 in L’Atterraggio di SN10 un vero successo per la SpaceX. Le differenze sostanziali sono all’atterraggio.
Atterraggio
SN15 esercita la manovra di beccheggio per riportarsi in verticale con 2 Raptor ed atterra con gli stessi motori. Quindi la manovra di beccheggio è eseguita in modo simile a quella effettuata da SN8, SN9, ma differentemente da SN10 in cui sono stati riaccesi tutti e 3. Mentre SN8 ed SN9 ed SN10 hanno proceduto all’atterraggio con un solo propulsore, SN15 è atterrato con 2 propulsori. Congratulazioni per la SpaceX!
Potete rivedere la diretta del lancio sul canale youtube di SpaceX:
In Copertina: Starship SN15 qualche minuto dopo l’atterraggio sulla zona d’atterraggio designata. Fonte: SpaceX